venerdì 17 maggio 2013

Il pianoforte in affitto

E quella bambina, che aveva sei anni e suonava già il pianoforte, esibita da genitori-anni-settanta in cerca di riconoscimento sociale, mi aveva fatto pena. Io che ne avevo forse due o tre in più.
Lì, costretta a suonare il nostro petrof in affitto, nella stanza degli ospiti-poi di nonna-poi di Paolo, contando le battute con un certo affanno. Mi si stinge ancora il cuore rivivendo quella scena, con quegli adulti adulatori di se stessi, alle spalle di una povera bambina prodigio.
Ed io che rovino la bugia degli adulti (e mamma mi sgridò, dicendo quelle cose che gli adulti pretendono a volte ingiustamente dai bambini).
"Abbiamo comprato da poco questo pianoforte per i ragazzi che stanno imparando a suonarlo" (mamma agli ospiti)
"Ma non è in affitto?" (chissà perché i bambini ascoltano i discorsi dei grandi e si intromettono a gamba tesa)
"Prima l'abbiamo preso in affitto ma ora lo abbiamo comprato" (ma il danno era fatto).
La conversazione ebbe un appendice in privato:
"Se un grande dice che una cosa è nera anche se è rossa, tu devi dire che è nera".
A me non tornavano i conti. Avevo solo detto la verità.
Ma per fortuna quelle frequentazioni durarono poco, e non ho più avuto ordini simili (solo un'altra volta, di cui racconterò).
Comunque il pianoforte in affitto, un giorno venne comprato davvero, e il petrof diventò parte integrante della casa.

1 commento:

  1. in realtà la verità pare sia un'altra. il pianoforte era stato comprato davvero ma a noi ci avevano detto che era in affitto.
    mf

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